
Potente Camila Sosa Villada, liberaci dal male!

“Maria, attraverso l’amore, scopre il corpo e attraverso il corpo scopre il piacere che altri corpi possono dare al suo, ed è normale che sia così, perché la Maria di Puškin è una ragazza innamorata.“

L’amore e l’emozione c’erano già, non riuscivano a scomparire neanche sotto alla censura del traduttore più bigotto, e qui e là gli indizi apparivano fulgidi, con la bellezza dell’ambiguità manifesta solo a chi sapeva coglierla, che faceva sospirare «si amavano, allora! Sì, si amavano!»

L’anima delle persone (e dovrei usare le virgolette nel parlare di “anima”, perplesso quanto il Direttore del collegio dove studia Törless) è un abisso inintelligibile, spesso ignoto a loro stesse.

La vita è quel processo entropico che porta inesorabilmente dall’ordine al caos e Torsten non ama il disordine. Egli è orgoglioso dell’affidabilità della propria memoria e della diligenza con cui segna i conti, fa il piastrellista con talento e lo osserviamo smantellare l’incoerenza della casa e ricomporla in file di piastrelle ordinate.

Guibert, come Adamo gemente, piange la conoscenza che paga con ogni cellula del proprio corpo e con uno sforzo sovrumano penetra la sublime intelligenza dell’AIDS, trova in essa quasi un piacere eletto, il privilegio della consapevolezza, e ne trae sia le pagine appena lette sia la forza necessaria al comporle.


“Il libro del tè”, per chi ne fosse incuriosito, non è un libro sul tè.

“Scottature” è la narrazione autobiografica dell’educazione in convento e dell’irresistibile, costante richiamo del mondo esterno, nel quale Prato penetra come l’estroflessione sensoriale di un mollusco, un organismo dalle carni sensibilissime, nato con la necessità di avere il corpo racchiuso da un guscio duro che lo protegga dal male esterno e dal mare.

«M’immaginavo talvolta di essere rivoltato come un guanto e che il mondo esterno fosse il mio sangue, i polmoni, il pancreas, la linfa, le costole e le vertebre, mentre il profondo del mio corpo era luminoso, pieno di sole, di luna e di stelle, abbagliante di Divinità.»

Per quanto segnati dalle esperienze pregresse, da una certa età in poi dovrebbe subentrare in ciascuno anche il senso di responsabilità per quel che si è diventati. Ne sono profondamente convinto: diventiamo responsabili di quel che siamo. Ecco che qui si perdono i personaggi di Yanagihara, incapaci di elaborare i traumi, lasciando la propria intelligenza emotiva ad uno stadio larvale

Wagner confida di avere le lacrime agli occhi e di sentire l’impulso ad inginocchiarsi davanti al maestro per essere stato iniziato da lui a quella sua «prodigiosa ultima sinfonia […] ancora ignota a tutti» ed io confesso di aver partecipato delle sue sensazioni.

Sua la potenza in virtù di un amore creatore che innalza inni, che travalica i sessi, i generi, che giustifica ogni umiliazione nobilitandola e tramutandola in supremo sacrificio.

“La ragazza di nome Giulio” ha uno sguardo che per molti deve essere difficile da sostenere, ecco la ragione della sua iniziale condanna. Aggraziato da splendide descrizioni di Venezia e di altri mari, e mai allontanandosi dall’atmosfera malinconica e rarefatta del ricordo, il libro fissa duramente gli occhi negli occhi. Jules guarda con durezza gli altri.

“Mi sai spiegare la razza umana? Intendo questi suoi bizzarri frammenti che sono paurosamente simili a noi, e nello stesso tempo agli scimpanzé, e così maestosi e nobili con i loro graziosi scaffali di classici e di porcellane pulite e tendine a quadri e purezza che è, non capisco perché, tutta sbagliata.”

De Maria ha dato prova di tale abilità da riuscire, indenne, a far risorgere l’erotismo del corpo, che sia vivo o morto poco importa, senza indugiare sui pericoli di unire nel suo racconto i due principali tabù dell’epoca moderna: il corpo e la morte.

“Borroughs è capace di disseminare pensieri ed osservazioni condivisibili, ma mai abbastanza forti e mai sufficientemente ben scritte da spalancare il testo alla buona letteratura.”

Il libro è sgraziato come possono essere le enormi zampe di un cucciolo, così da continuare sull’orma della metafora animalesca. Infatti, grande difetto del romanzo, per me, è la sua profondissima ingenuità.

Dopo una serie di racconti che per quantità ed intensità basterebbero a riempire sufficientemente un’intera vita prodigiosa e forse un paio di vite rimarchevoli, Craveri cita gli anni della contessa e ci dice ogni volta un’età da adolescente, se non proprio da bambina.

L’atto di scrivere afferra i pensieri, li svelle dalla loro condizione aerea di fantasmi e, per mezzo del caglio della parola scritta, li agglutina in manifestazioni fisiche. Scrivere aiuta a comprendere

Manuel Puig è così abile da non limitarsi a raccontare la trama di un film, ma lo descrive in alcuni sceltissimi dettagli, tutti significativi, e scrivendo riesce a mostrare quel che non stiamo guardando. Questo procedimento, distillato ne “Il bacio della donna ragno”, in “Boquitas pintadas” prende la via del virtuosismo.

Anche in queste pagine l’amore sembra avere due volti distinti e contrapposti, sebbene Marina Cvetaeva non abbia niente di canonico e quindi, necessariamente, la sua dicotomia non possa dividersi fra sacro e profano: l’amore bicefalo dell’autrice vede contrapporsi, piuttosto, Amor tenero e Amor tiranno.

Già consideravo “Gli uccelli” un capolavoro ma ora - ma ora - io ne sono innamorato! Amare significa spesso perdere lucidità, ed io mi ritrovo sopraffatto e con la difficoltà di trovare le parole adatte a spiegare perché mi sia tanto commosso e innamorato. Tenterò.

“Con Bagoa, Renault apre le cateratte dell’omoerotismo e mette in scena ogni inflessione della tenerezza, componendo episodi tanto romantici quanto appaganti che ci fanno innamorare incondizionatamente di Alessandro attraverso gli occhi di chi, forse, lo amò più di tutti."
“Ferito a morte” è straordinario, è necessario dirlo subito. Si tratta, anche, di un libro estremamente complesso: lo dice La Capria stesso.

“Le nostre vittorie sono tutte mutilate, i nostri dolori sono ancora vivi, le nostre leggi sono ancora arretrate, le nostre tutele sono ancora labili, i nostri diritti ancora negati, la conoscenza della nostra storia si ferma ancora al binomio gay-genio dei grandi nomi dell’arte senza approfondire la storia delle persone comuni”

È questo il mese in cui si celebrano tutte le voci come quella di Rosalinda, che esistono! Esistono - esistiamo ora e siamo sempre esistiti e sempre esisteremo. Perciò, è inutile soffocare questo coro, mettetevelo bene in testa, esistiamo e cantiamo e gridiamo e a tutti noi, -tutti! -Vanno necessariamente riconosciuti tutti i diritti, non uno di meno, perché è giunto il tempo!

Dürrenmatt è un genio, il suo Minotauro risolve la necessità di comunicazione con noi lettori con la coreutica ed infatti egli danza, egli danza!

Il mio lapis ha sottolineato qualche frase, ha racchiuso con l’arzilla forma di un cerchio qualche parola giocherellona, fra quelle più insolite che ho incontrato.









































poesie da vivere
Poesia del giovane autore la cui opera prima "Visione" è stata edita da Albatros.

In questa assolata domenica di settembre abbiamo il piacere di condividere con voi una poesia di Francesco Di Benedetto.

L’acqua annacqua rivoli di pelle, è un vulcano nel petto

Il famoso componimento del Belli, tra storia e poesia popolare

C’è solo un modo secondo il poeta torinese per salvare l’animo umano.

Figlia della marea, così amava definirsi Marielle Franco, l’attivista brasiliana che si batteva per i diritti dei LGBT. Indagava sugli omicidi oscuri nelle favelas, proprio lì dov’era nata e dove è stata uccisa.
Racconti


Racconto della sera in cui Napoli celebrò lo scudetto

“Solo io posso sentire quello che dice perché lo schermo è collegato ad Internet e tutti noi, me compresa, siamo connessi incessantemente alla rete. Le pubblicità si insinuano nei nostri ID per un’esperienza del tutto personalizzata.”

Un racconto della festa di Santa Maria della Neve a Bacugno, un rito di origini pagane che il Cristianesimo ha assimilato e solo parzialmente modificato.


Un racconto ispirato alla recente scoperta archeologica a Pompei

Secondo Trilussa la felicità “è una piccola cosa”: con questo racconto ne scoprirete altri aspetti inaspettati.

Un viaggio quasi mitico per incontrare l’ultimo guardiano del Vallone Porto di Positano
Rudy, guardandosi attorno appena sveglio, si rende per la prima volta conto di essere lontano da casa, lontano da tutto quello che per molto tempo aveva scadenzato la normalità degli eventi.

Il risveglio è un atto di fede: non puoi sapere con certezza se sei ancora la persona che eri quando ti sei addormentato.

Tra i capitani Xi e Shen, rispettivamente primi condottieri del regno di Hun ed del regno di Chuen, regnava una fratellanza solida frutto di molte battaglie combattute l’uno al fianco dell’altro.

Un segreto si nasconde dietro la nebbia che avvolge il ponte della città della Baia.

È il secondo giorno di black out del tempo ed è ancora in corso la difficilissima operazione, da parte degli esperti, di reimpostare un orologio all’ora esatta. Ma nel frattempo cosa sta succedendo nel mondo?

Ostia sono i tramonti sul pontile, le passeggiate sul lungomare e le vie in mezzo alla natura.

L'interminabile viaggio verso un esilio, nel desolate spazio intergalattico.

Gennaio 97’. Una foresta nei pressi dell’hinterland abruzzese.

Periferia a Sud di Roma.
Polvere, detriti e scorie cadono dal cielo. Un ronzio assordante nelle orecchie. Mi alzo, sono ancora vivo.

La massa di corpi si muoveva. L’aria frizzante di energia. Eravamo tutti lì per assaporare l’ultimo colpo di coda di un’estate ormai...

Maia è davanti allo specchio in camera da letto, si raccoglie la lunga coda di capelli castani con una matita...

Suona la sveglia.
Lunedì mattina, 6:30, Stefano viene catapultato dal suo stato onirico a quello di veglia...
riflessioni

Dopo l’ennesimo femmicidio avvenuto in Italia, con l’assassinio di Giulia Cecchettin, il ministro Nordio ha annunciato una misura d’eccezione per contenere il dilagare del fenomeno: un opuscolo con grafica molto comprensibile per riconoscere i cosiddetti “segnali spia”, dando prova di un semplicismo ammirevole.


La sedicente veggente Gisella Cardia ha colpito ancora. Qualche giorno fa la statuina della Madonna di Trevignano è stata condotta da “Le Iene” a fare una TAC, per spiegare il “miracoloso” fenomeno del pianto. Ma questa storia non ci appare nuova. Quante ne abbiamo viste, sentite di simili? Quante statuine di gesso, più o meno a buon mercato, hanno improvvisamente varcato la soglia del mondo profano? E perché se ne parla tanto, ancora.
Molte persone quando è scoppiata la polemica sul caso dello spot di Esselunga, al di là della profusione di articoli pubblicati sul web, ci hanno visto semplicemente una pubblicità. Eppure tutti ne parlano, perfino Giorgia Meloni.

L’assalto alle istituzioni museali continua. L’ultima vittima, i Girasoli di van Gogh della National Gallery, attacco compiuto da due giovani militanti per la protesta anti-petrolio “Just Stop Oil”, contro la produzione di combustibili fossili.

Un viaggio letterario e cinematografico nel profondo della città di Roma, con due grandi autrici che l’hanno vissuta e amata.
Tre storie, un racconto, un’unica data. Il 16 ottobre del 1943: il giorno della deportazione degli ebrei a Roma.
Il compleanno della nonna di Roma va celebrato
La cancellazione del poema di Omero dal programma scolastico di una scuola americana ha aperto il dibattito sulla revisione storica. Accettare la complessità contraddittoria dell’uomo è il primo passo per parlarne.

Show televisivo vintage e intramontabile ha ridefinito gli standard dell’intrattenimento demenziale raggiungendo picchi di assurdità geniali.

Un viaggio affascinante nel mondo degli scacchi tra storia, letteratura, pittura e cinema.
Il caso del giovane writer identificato dalla polizia ha aperto una profonda discussione sull’arte e se quella di GECO si può definire tale.

Oggetto di disgusto e soggetto di numerosi (e infruttuosi) tentativi di rivalutazione, gli insetti sono un’erma bifronte: affascinanti e orribili per intima vocazione.

C’è coerenza nel visitare opere di “street art” tra le mura di un museo?

Il nostro movimento è il nostro pensiero e il modo in cui decidiamo di muoverci è una scelta politica

I nostri beni artistici sono fragili, caduchi, e abbiamo il dovere di tutelarli, per evitare una damnatio memoriae autoinflitta che sarebbe nociva per l’Uomo.

Nel viaggio tra colori e costruzioni
lo sguardo coglie tutto, ma si fissa su una singolarità,

Le sensazioni del palcoscenico, in un mélange di amore e dolore.

"Una città per vivere ha bisogno dei suoi abitanti, del suo popolo, linfa vitale che deve necessariamente scorrere nelle sue arterie, nelle piazze e nelle vie."

"Straniero" viene da "estraneo", uno che viene da fuori ma, a voler scomodare il Poliziano (di varie forme e stranier portamenti), straniero può anche significare "strano".

Tutti sanno chi è un freelance. C'è qualcosa da fare e allora chi ha interesse a che questa cosa sia fatta a dovere si rivolge a uno che si presume sia in grado di risolvere il problema e gli dice...

Personalmente, sono arrivato alla conclusione che bisogna dividere in due categorie il nostro modo di pensare. Quello diurno e quello notturno.

È una bella giornata di sole, il mare è calmo e tiepido, spira soltanto un leggero alito di vento. Sembra di vivere...

Un tempo per usare il telefono ci si doveva impegnare almeno un po', a volte anche con i polmoni, visto che c'era chi...

Al nord ci sono i Vichinghi alti e possenti, a sud i Pigmei piccoli e gracili. Al nord ci sono rigogliosi boschi e verdi pianure, a sud deserti e...

Fabrizio De André cantava nella sua celebre canzone...
“Hypericon” offre al lettore una dolcissima atmosfera nostalgica, tutta rivolta al passato (sia il passato faraoinco, sia quello postbellico degli anni della scoperta della tomba, sia il passato recente di quella Berlino a ridosso della caduta del muro, città mitica per antonomasia, dove il futuro aveva il sapore di una possibilità entusiasmante).