Pride Month 2023: proposte di lettura

Eva Cantarella, “Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico” (Feltrinelli, 2016)

Achille e Patroclo erano amanti, Socrate amava Alcibiade e Cesare era il marito di tutte le mogli, ma anche la moglie di tutti i mariti: “nell’antichità era normale”. Lo era? Leggete questo libro se volete sapere davvero come stessero le cose! Eva Cantarella utilizza con eleganza le fonti del diritto e le fonti letterarie per tracciare una storia dell’omosessualità nel mondo antico che non è esattamente come ci si potrebbe aspettare. L’esattezza della ricerca storica si unisce al piacere della lettura con numerosi esempi che, credetemi, vi sorprenderanno.


Giuseppe Patroni Griffi, “La morte della bellezza”

Con questo titolo sarò forse un po’ crudele, poiché è pressoché introvabile, ma non posso non suggerirne la lettura, è uno dei miei preferiti! Quindi, se riuscite a scovarne una copia, appropriatevene subito! La storia è narrata con la più raffinata lingua immaginabile, sullo sfondo di una Napoli bella come non è mai stata descritta, sotto i bombardamenti, con due protagonisti divinamente belli, Lilandt ed Eugenio, che si amano profondamente. L’amore, qui, è arte.


Virginia Woolf, Vita Sackville-West, a cura di Elena Munafò, “Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d’amore e desiderio” (Donzelli, 2019)

Virginia Woolf e Vita Sackville-West si sono a lungo amate e a lungo si sono scritte lettere meravigliose, qui in parte raccolte, dove, non pensando alla pubblicazione, si parlavano a cuore aperto. Perciò, ecco l’amore vissuto, non creato, dalla grandissima scrittrice, ecco le parole con cui ad esso si prostra e quelle con cui si ribella, quelle piccate, quelle tenere, quelle autentiche, quelle iperboliche, quelle banali, sempre quelle commoventi perché, anche quando scrive al suo amore, Virginia Woolf resta universale.

Gianfranco Goretti, Tommaso Giartosio, “La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista” (Donzelli, 2022)

Il nostro è un Paese dalla memoria corta e troppo indulgente con se stesso. Perciò, ecco un lucidissimo saggio che riporta a galla l’ignobile vicenda di un nutrito gruppo di uomini di Catania, perlopiù ragazzi, che nel 1939 furono umiliati, arrestati e spediti al confino perché gay. Con questo testo gli autori cercano di ridare dignità a queste persone, facendone conoscere le storie troppo a lungo taciute per un senso di vergogna arduo da estirpare. Partendo dal caso specifico, il libro getta una luce più ampia sull’indecoroso, omofobo e misogino ventennio fascista della nostra storia.

Ed Firth, “Horny & High” (Vol. 1 e 2) (adults only) 2020-2022

Attraverso disegni espliciti, profondamente erotici, di altissima qualità e tensione drammatica, Ed Firth affronta una serie di tematiche molto serie, troppo spesso taciute, della cultura sessuale gay metropolitana. I due volumi racchiudono una serie di racconti che toccano argomenti quali la sieropositività, l’alienazione, la dipendenza ma, soprattutto, l’utilizzo della droga nel sesso, il cosiddetto chemsex. Sebbene i volumi, al momento, siano reperibili sono in inglese, il loro linguaggio, complice la veste di graphic novel, è assolutamente comprensibile e alla portata di tutti. Potenti e importanti.

Camila Sosa Villada, “Le cattive” (Sur, 2021)

L’esistenza straziante delle donne transessuali di Córdoba, in Argentina, costrette all’unica vita loro concessa, la prostituzione, viene qui raccontata con una ferocia inaudita da un’autrice che molta parte di quelle storie ha vissuto sulla propria pelle. Un libro che ci urla che l’amore di chi non ha mai partorito è comunque l’infinito amore di una madre e che le vite che la buona società borghese vorrebbe ignorare prosperano ugualmente (di questo libro trovate la mia recensione qui su L’Amletico).

Giuseppe Patroni Griffi, “Scende giù per Toledo”

Anche in questo caso, ahimè, il libro comincia a scarseggiare sul mercato. Ma anche in questo caso, se lo trovate leggetelo! È breve e meraviglioso: Rosalinda Sprint è una creatura affascinante che scalcia per vivere, lei femminiello che cerca l’amore in una società che la tollera, ma solo come caricatura, ai margini della vita vera. Lei, invece, della vita vuole essere la protagonista. Un capolavoro (anche di questo testo trovate una mia più approfondita recensione proprio qui sull’Amletico).

Marina Cvetaeva, “Sonečka” (Adelphi, 2019)

Tutto l’amore possibile, casto ma non meno travolgente, cantato più che scritto, lo si può leggere in questo straordinario romanzo, permeato di poesia, che la grande poetessa ha composto per la donna che più ha amato, l’attrice Sonečka. La grigia vita di privazioni nella Mosca all’indomani della rivoluzione non spegne, anzi, fa risaltare tale amore. Alla piccola Sonečka, nome da ripetersi nella mente, che sembra incarnasi in questo prezioso piccolo libro rosso da tenere stretto vicino al cuore, vengono dedicate fra le più belle parole mai scritte per un’altra persona.

Jean Genet, “Notre-Dame-Des-Fleurs” (Il Saggiatore, 2015)

È questo uno dei miei libri preferiti in assoluto ed ogni volta che ne parlo comincio così: il titolo sembra il nome di una chiesa, vero? Ebbene, è il nome di un gigolo! Jean Genet è stato un genio accompagnato dalla sregolatezza, ha vissuto ai margini della società ed ha scritto capolavori come questo, dove la bellezza nasce da immagini di pura poesia giustapposte al linguaggio rozzo e schietto della strada. Nessun nome del sesso qui viene taciuto, eppure il romanzo è popolato da angeli, personaggi indimenticabili come Divine; angeli che hanno i denti e che mordono, è chiaro.

Marguerite Yourcenar, “Alexis o il trattato della lotta vana” (Feltrinelli, 2013)

Meno conosciuta del più famoso “Memorie di Adriano”, questa opera prima meriterebbe una fama altrettanto grande. Con grazia e dignitoso pudore Alexis scrive una lunga lettera alla moglie, confessandole la propria omosessualità. Non senza sofferenza, ma con risolutezza e privo del senso opprimente del peccato - ricordando che la prima edizione di questo libro risale al 1929 -, Alexis compie un percorso di riconoscimento di sé che porta, infine, se non alla felicità, alla serenità. Un libro che può far del bene.


Luca Ombrosi, “Vita dei Medici sodomiti” (Canesi, 1965)

Se il vostro interesse riguarda la grandiosa famiglia de’ Medici, in queste pagine che alcuni attribuiscono a Luca Ombrosi, altri a Luigi Gualtieri, comunque prodotte nel XVIII secolo alla corte medicea, troverete una peculiare soddisfazione alla vostra curiosità. Vi si narrano le vite - anzi meglio, le vicende dalla vita in giù - degli ultimi esponenti di questa famiglia, poiché il libro non è altro che una raccolta pettegola su usi e costumi sessuali di tali personaggi. Scoprirete come la pratica dell’omosessualità, benché ufficialmente condannata dalla società, fosse disinvolta fra i granduchi e riderete molto della maliziosa ironia con cui i principi trattavano i loro contemporanei bigotti.

Mary Renault, “Il ragazzo persiano” (Mondadori, 2023)

Alessandro Magno, l’uomo straordinario cui molti altri dopo di lui, virilissimi ed eterosessualissimi, si sono paragonati o ispirati, aveva un amante prediletto, Bagoa, un eunuco dalla bellezza prodigiosa che aveva fatto parte della corte di Dario. Mary Renault attinge con precisione alle fonti storiche e fa raccontare dalla bocca dello stesso Bagoa, in prima persona, la sua vita, prima al seguito del Grande Re persiano e poi nelle grazie del Grande Alessandro. Tanto romantico quanto appagante, con questo libro amerete Alessandro incondizionatamente attraverso gli occhi di chi, forse, lo amò più di tutti.


Petronio Arbitro, “Satyricon” (Rizzoli, 2021)

Infine, non poteva mancare, in questa lista di consigli, uno dei classici per eccellenza della letteratura LGBTQIA+ ante litteram: il Satyricon di Petronio. Si tratta di un’opera di difficile lettura anche a causa della sua frammentarietà, risalente al I secolo d.C., ma che regala, a chi ha la costanza di leggerlo (o rileggerlo), un grandissimo godimento. Vi sono narrate, infatti, le sconcissime vicende di Encolpio, il protagonista, e del suo giovane e bellissimo amante Gitone, un susseguirsi, cioè, di disavventure perlopiù sessuali che ancora oggi, dopo quasi duemila anni, non hanno perso l’irriverente capacità di divertire, svincolate da qualsivoglia velleità di politically correct.
Buona lettura a tutt*!