Maldestro - "Mia Madre Odia Tutti Gli Uomini": La Valigia Sempre Pronta.

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Anno: 2018

Genere: Pop;Musica D'Autore

Etichetta: Warner Music Italy

Una valigia. Al suo interno le familiari lenti arancioni, la bombetta da adagiare sul capo e la fidata acustica da carezzare in ogni momento. Questo il bagaglio che  Maldestro si porta dietro, in giro per l’Italia, da quel Sanremo del 2017, dove pur non raggiungendo il gradino più alto del podio tra le nuove proposte, incantò platea e critica dell’Ariston cantando di una certa Federica.

Da allora concerti e svariati progetti, tra cui l’intimissimo e quasi privato “Acoustic Solo Live” per ripercorrere quelli che furono i suoi esordi, in un faccia a faccia non filtrato tra il cantautore partenopeo e il pubblico. Ma al sorgere del terzo atto discografico, Antonio Prestieri affianca alla sua valigia l’estroso armamentario del produttore nipponico Taketo Ghoara, così che Mia Madre Odia Tutti Gli Uomini si colora in ogni possibile spazio di una tinta sgargiante, e i versi intrisi di poesia si imprigionano in un caleidoscopio sonoro.

Il Seme Di Adamo induce con il suo intro strumentale ad una certa confusione: riff rock blues alla Black Keys maniera e scudisciate di batteria assai accattivanti. Poi arriva il graffio di Maldestro, a raccontare sopra questo giro una delle sue mille storie. E tale connubio inaspettato riesce. Spine invece ha la forza del ritmo popolare della chitarra pizzicata e delle parole ammaliatrici che seducono, in un vortice d’odori tra le strade semideserte di un paese meridionale.

Le note delicate del pianoforte e i morbidi archi in La Felicità creano l’ambiente ideale per i toni dimessi e la voce rotta dall’emozione dell’artista napoletano, in quello che si configura come il momento di massimo pathos dell’album. Un singolo che sicuramente riscuoterà il successo che merita, forte di un arrangiamento minimale ed un testo melanconicamente azzeccato. Voce che poi si trascina all’ombra di una palma nella hawaiana I Poeti, classe questa di ciarlatani giramondo, in cui la leggerezza trionfa spensierata, lasciando per un poco da parte dolori e preoccupazioni.

Il cantautorato più tradizionale e classico diventa invece indie nell’esuberante Joe, intrisa di stratificazioni sonore e di una tromba solitaria che suona la propria storia, illuminata dai fari di un’auto in sosta in una notte stellata.

Mia Madre Odia Tutti Gli Uomini è un lavoro consapevole e alacremente curato, tanto nel suono quanto nei testi, per un risultato che accoglie Maldestro a braccia aperte nella schiera dei migliori cantautori del momento, degno compagno di Mannarino e Brunori Sas. Privo di ogni corazza, l’artista dalla barba incolta, gli occhiali e la bombetta, canta il dolore e le paure di un futuro incerto, ma senza il timore di sbagliare. E li canta in un mare di strumenti.

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Gradimento Autore: 7/10

Tracce Consigliate: "La Felicità"; "Fino A Qui Tutto Bene"; "Lasciami qui"