Roma Riscoperta: Villa Borghese il Cuore di Roma

Ogni città ha il suo centro, un suo punto di riferimento, una zona pulsante di vita giorno e notte, spesso più comunemente definita ‘’il centro’’. Roma non fa eccezione, ma a differenze delle altre, Roma ha un centro e un cuore.

Ebbene sì, un vero e proprio cuore pulsate di vita. Come nel corpo umano leggermente spostato rispetto al centro del petto, Villa Borghese sorge a ridosso del centro storico ma leggermente spostata a Nord.

Come il corpo e la mente dominano i loro spazi per poi incontrarsi nel cuore, così l’arte e la natura della città eterna lasciano i loro spazi e si incontrano in maniera armoniosa nella Villa.

Ma come nasce e si sviluppa la villa? Come spesso accade, si vivono luoghi fortemente simbolici senza conoscere la storia che c’è sotto e davanti ai nostri occhi. Spesso vivendo solo superficialmente quello che 5 minuti ci aiuterebbero a conoscere più a fondo.

Il Nucleo più antico della villa corrisponde all’area contigua a quello che ora è noto come Galleria Borghese, ma che nel 1580, anno di acquisizione da parte dei Borghese, era una semplice“Casina Nobile”.

Fu solo con l’avvento di Papa Paolo V (Camillo Borghese), nel 1606, che iniziarono i lavori di rinnovo della Villa (1606-1615). Affidò la cura dei lavori al nipote, cardinale Scipione Caffarelli-Borghese (futuro mecenate di artisti tra i quali Bernini), col fine di realizzare una residenza extra-urbana dentro Roma. Fu grazie alla sua passione per l’arte e al suo essere mecenate che la villa fiorirà e si amplierà con l’acquisto di ulteriori terreni in direzione della Terrazza del Pincio, e la ‘’Casina Nobile’’ si arricchirà di opere dei più famosi scultori e pittori del tempo.

I lavori di abbellimento ripresero solo con Marcantonio IV Borghese nel 1763, quando prese le redini della famiglia. Si concentrò prevalentemente sull’area verde della Villa arricchendola di fontane ed edifici. Sono di questo periodo le fontane della villa, Piazza di Siena, la palazzina dell’Alboreto, ora Casina di Raffaello, la casa del giardiniere, attualmente nota come Casina dell’Orologio e i templi di Antonino e Faustina e di Esculapio.

Marcantonio non si limitò al solo abbellimento della villa, ma prestò particolare cura anche alla viabilità interna e soprattutto sfruttò il Grand Tour, un viaggio fatto dai giovani aristocratici per conoscere e studiare la politica delle nazioni europee, per costruire l’ingresso monumentale che dominerà Piazza del Popolo, ora sito in piazzale Flaminio, collegando cosi la Villa dei Borghese alla via Flaminia.

A partire dai primi anni dell’800, la Villa visse momenti di espansione, con nuove acquisizione come il terreno dei Doria, e momenti di umiliazione quali il Sacco d’Italia. La collezione di marmi fino ad allora custodite nel museo della villa, la Casa del Giardiniere, finì nelle mani di Napoleone per una cifra che si sarebbe dovuta aggirare attorno agli 8 milioni di Franchi, il doppio della valutazione dell’epoca, che il principe Borghese, suo cognato, non vide mai e, anzi, fu costretto ad accettare il pagamento in forma di terreni requisiti alla chiesa e in diritti minerari che fu in seguito obbligato a restituire ai legittimi proprietari.

Col finire del secolo, la famiglia Borghese conobbe un periodo di crisi economica e con l’unificazione dell’Italia quasi l’intera villa, eccezione fatta per la Galleria Borghese, venne acquistata dallo Stato Italiano per 3 milioni di lire.

Con lo Stato Unitario, la Villa conobbe nuovi ampliamenti e nuovi lavori. Si riprogettò il sistema viario della villa e nel 1908 Vittorio Emanuele III inaugurò il ponte che collegava la terrazza del Pincio con la Villa concludendo quel percorso che era iniziato 300 anni prima. Nel 1911 venne istituito il Giardino Zoologico e vennero costruiti edifici per l’intrattenimento del pubblico romano quali: il Cinema dei Piccoli e la Casina delle Rose. Ultimo lavoro di realizzazione fu la costruzione del Silvano Toti Globe Theatre, nel 2003, che ricostruisce fedelmente il ben noto Globe Theatre di Londra. Durante il periodo primaverile-estivo è sede di rappresentazioni delle opere di Shakespeare anche in lingua originale. 

La Villa oggi è uno dei parchi più belli della capitale, una vera attrazione turistica, con uno sguardo un po’ più storico si può andare oltre alla bellezza che regala e sentire quel profumo di storia che emana ad ogni passo fatto nelle sue vie.