Omaggio a Carlos Ruiz Zafón (1964-2020)

Per chiunque abbia letto i suoi libri, ieri è come ci avesse lasciato un vecchio amico. Carlos Ruiz Zafón è stato, a modesto avviso di chi scrive, un grande della Letteratura ed un fine intellettuale. Ciononostante, forse per quell’aria da persona che potresti incontrare ovunque, forse (e soprattutto) per quel modo di scrivere così stilisticamente limpido che ti avvicinava non solo ai suoi personaggi, ma anche a lui stesso, sembrava davvero di leggere libri scritti da qualcuno a noi molto vicino. Questa che appare come una semplice sensazione, poggia in realtà su fondamenta molto solide e concrete: nelle sue storie di fantasmi ci sono i nostri, di fantasmi; Zafón conosce le paure dell’Uomo e per questo non ha paura di mostrarle, ma è riuscito allo stesso tempo a renderle fruibili e, cosa assai più complessa, eleganti.

Molti di voi penseranno che, nonostante le sue indubbie capacità, io abbia esagerato ad inserirlo nei grandi della Letteratura, ma voglio prendermi questa responsabilità alla luce del fatto che egli ha restituito alla “Letteratura gotica” una dimensione nobile come fu per diversi romanzi di R. L. Stevenson o, perché no, per “Il fantasma di Canterville” di Wilde. I due riferimenti stanno, da un lato, a rimarcare le atmosfere cupe e spaventose in cui Zafón immerge la sua Barcellona, e, dall’altro, per ricordare come abbia saputo illuminare quell’oscurità con l’umorismo: soprattutto nella serie de “Il Cimitero dei Libri Dimenticati”, il personaggio di Fermín ci fa letteralmente ridere della paura. 

Quando dico, invece, che è come perdere un vecchio amico, mi riferisco al fatto che i libri di Zafón sono libri a cui ti affezioni davvero: ho letto molti dei suoi romanzi ormai tanto tempo fa e quindi i ricordi delle storie sono un pò sbiaditi, ma ciò che non è mai sbiadito è il ricordo delle sensazioni che ho provato leggendole; non sta forse in questo, la grandezza di un libro e del suo scrittore? Ciao Carlos, un grazie commosso da tutti noi per la tua scrittura e per i mondi fantastici che hai regalato alla nostra immaginazione.