Il Centro Studi Americani, alla scoperta della letteratura nordamericana nel centro di Roma

Il Centro Studi Americani a Roma è uno dei più prestigiosi istituti di studi sugli Stati Uniti esistenti in Europa. Costituito all’inizio degli anni ’60, affonda in realtà le sue origini nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale e poi in quello della ricostruzione postbellica. Il Centro ha da sempre perseguito l’obiettivo di favorire le relazioni tra Italia e Stati Uniti e il dialogo tra la cultura italiana e quella americana. A questo scopo vengono organizzate iniziative rivolte sia a specialisti, sia a un pubblico più generale, spesso in collaborazione con altre rilevanti istituzioni italiane e statunitensi. Nel corso degli anni si è svolta e continua a svolgersi una ricca attività di seminari, convegni, lectures di qualificati relatori italiani e americani sui temi più attuali della politica e dell’economia internazionale, incontri con esponenti del mondo letterario, giornalistico, artistico e cinematografico statunitense, mostre, proiezioni cinematografiche e concerti.

Il Centro Studi Americani ospita anche biblioteca notevole, ricca di titoli. Qual è la sua storia?

La Biblioteca del Centro Studi Americani nasce grazie all’iniziativa di Harry Nelson Gay, uno dei più vivi animatori della comunità anglo-americana di Roma, nonché studioso appassionato di storia del Risorgimento e delle relazioni fra Italia e Stati Uniti. Subito dopo la Prima Guerra Mondiale, nell’estate del 1918, Nelson Gay decide di arricchire la propria collezione personale e metterla a disposizione di tutti per creare una delle più importanti biblioteche del mondo sugli Stati Uniti.

Nasce così, dopo ben due anni di preparativi e con un nucleo di fondazione di oltre 10.000 libri, la Library for American Studies in Italy, aperta ufficialmente al pubblico nel 1920 con sede a Roma, in uno dei palazzi più belli dell’allora Corso Umberto I, Palazzo Salviati. Nel luglio del 1936, dopo la morte di H. Nelson Gay, la Biblioteca venne donata al Centro Italiano di Studi Americani e trasferita nell’attuale sede, a Palazzo Antici Mattei.

Oggi la Biblioteca vanta una collezione di testi, antichi e moderni, sulla storia, la letteratura e la cultura americana di oltre 50.000 titoli. Il catalogo è disponibile online ed è possibile ampliare la ricerca attraverso una ricca collezione di risorse elettroniche, con accesso diretto al full-text di milioni di articoli.

È inoltre attivo un servizio di prestito internazionale che offre la possibilità di consultare il catalogo collettivo delle più importanti biblioteche statunitensi e di richiedere  l’invio di libri e fotocopie, a scelta tra oltre sessanta milioni di pubblicazioni.

America è una parola grande. Vi occupate solo di letteratura statunitense o da voi trova spazio anche il mondo sudamericano?

Sebbene nella sua lunga storia – in particolare nella seconda metà degli anni ’30 e nei primi anni ’40 – il Centro abbia rivolto il suo interesse anche verso i paesi del Sudamerica, la biblioteca è focalizzata principalmente sulla storia e la cultura degli Stati Uniti, anche se naturalmente non mancano i volumi che riguardano le relazioni fra i vari paesi del continente americano. Oggi, proprio per rispettare la specificità della collezione e per motivi che riguardano sostanzialmente uno dei più grandi nemici delle biblioteche – ovvero lo spazio – conserviamo esclusivamente testi sugli USA o di autori statunitensi. La collezione, però, non è solo letteraria: in biblioteca trovano spazio anche importanti sezioni dedicate alla storia di questo paese, passando per la politica, le scienze sociali e le relazioni internazionali.

Il vostro ultimo progetto è Bright Lights, un bookclub dedicato alla letteratura degli Stati Uniti.

Da quest’anno il Centro Studi Americani avrà per la prima volta un bookclub! Siamo davvero emozionate e felici del grande entusiasmo con cui questo progetto è stato accolto. Bright Lights, titolo che richiama il celebre romanzo di Jay McInerney, Le mille luci di New York, è un progetto che abbiamo fortemente voluto. Il tema del bookclub sarà “Le Citta”, vissute attraverso i libri degli scrittori americani. Siamo partiti il 26 ottobre con Bennington (New England), città in cui è stato scritto, e probabilmente ambientato, La Lotteria di Shirley Jackson.

Lo scopo del progetto è quello di dar vita a un gruppo di lettura che riconosca nella biblioteca un suo luogo di incontro e di scambio culturale, creando nuove occasioni di dialogo sui temi che da sempre sono alla base della nostra collezione e dell’interesse di studio del Centro.

Gli organizzatori proporranno ogni mese un romanzo americano, sulla base di specifiche tematiche, e seguiranno il gruppo di lettura fino all’incontro mensile, in cui ci si rivedrà tutti, insieme a un ospite di volta in volta diverso, per discuterne e confrontarsi. Non è obbligatorio partecipare a tutti gli incontri, né iscriversi in biblioteca per partecipare al bookclub, anche se naturalmente ci auguriamo di avervi con noi in tutto il percorso. 

Il progetto prevede inoltre: un gruppo Telegram per gestire velocemente lo scambio di informazioni, una newsletter dedicata al bookclub con invio di materiali di approfondimento sul libro del mese, una diretta Instagram di metà mese con il gruppo di lettura ospitata dai profili IG di @biblioteca_csa @sara.nei.libri @iltetostato e @leoredentroailibri_blog, con la possibilità di seguire l’incontro anche tramite link Zoom, e un podcast della registrazione audio dell’incontro allegato alla newsletter mensile del bookclub.

Ci lasciate con qualche consiglio? 

Date un’occhiata alla nostre rubriche social! Sulla pagina Facebook e Instagram della biblioteca troverete ogni settimana uno spazio dedicato alle nuove uscite, con tre segnalazioni di saggistica e/o narrativa americana da non perdere, come pure citazioni tratte da autori statunitensi che possiamo considerare dei classici della letteratura contemporanea.

Grazie a Sara Ammenti, Annalisa Capristo e Sabina Carbone.