- Dove: Teatro Argentina
- Quando: dal 22 al 27 maggio
- Orari spettacolo: prima ore 21.00; martedì e venerdì ore 21.00; mercoledì e sabato ore 19.00; giovedì e domenica ore 17.00 (lunedì riposo)
- Costo biglietti: da 12 a 40 euro.
- Durata: 2 ore e 30 minuti
Alla sua uscita nelle sale cinematografiche nel 1971, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri riuscì nella difficile impresa di mettere d’accordo gli opposti: industriali, sindacalisti, studenti, nonché alcuni dei critici cinematografici più impegnati dell’epoca, si ritrovarono parte di uno strano fronte comune contro il film.
La vicenda dell’operaio Lulù Massa, stakanovista odiato dai colleghi, osannato e sfruttato dalla fabbrica BAN, che perso un dito scopre per un istante la coscienza di classe, si intreccia qui con le vicende che hanno accompagnato la genesi e la ricezione contestatissima del film. Accanto ai grotteschi personaggi della pellicola, si alternano sulla scena lo sceneggiatore e il regista, qualche spettatore e alcune figure curiose e identificative della nostra letteratura a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
A quasi cinquant’anni dal suo debutto sui grandi schermi, si torna allo sguardo scandaloso ed “eterodosso”, ferocemente grottesco, del film di Petri per provare a riflettere sulla recente storia del nostro Paese, con le sue ritornanti accensioni utopiche e i suoi successivi bruschi risvegli.