Martha: La Malinconica Interurbana di Tom Waits

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Un giovane lavapiatti si avvicina al pianoforte del locale in cui sgobba per portare a casa qualche dollaro e inizia a canticchiare vecchie canzoni anni cinquanta. È a suo agio, complice anche il discreto tasso alcolico raggiunto, e sembra divertire e poi commuovere i presenti. Siamo in chiusura, ultimo giro d’accordi e la saracinesca si abbassa.

Dalla sera seguente il ragazzo intratterrà i clienti suonando al centro della sala sette giorni su sette e in poco tempo poserà le mani su pianoforti di svariati bar e ristoranti. Il nome di Tom Waits circola così, di nascosto e a tarda ora, quando i riflettori sono spenti e la notte è regina.

Arriva rapidamente il 1973 e il cantautore di Pomona pubblica il primo disco della sua prolifica e intensa carriera. Il titolo, Closing Time, è quanto di più simbolico e autobiografico, con una copertina che lo ritrae ventiquattrenne in gilet e camicia appoggiato a un piano nell’oscurità.

Delle tante ballate agrodolci presenti spicca Martha, una sentimentale chiamata interurbana tra un uomo e una donna un tempo grandi amanti. Quello che doveva essere un dialogo a due voci, come una normale telefonata vuole, si trasforma in un monologo del signor Tom non appena l’operatore compone il numero. Si domanda, prima del collegamento, se la donna sarà in grado di riconoscere il suo timbro vocale dopo quarant’anni.

Iniziano ad affiorare i ricordi di quei giorni di rose poesia e prosa, in un ritornello perfetto nelle rime e nella melodia. Tom bastava a Martha e Martha bastava a Tom, in un amore da consumare in fretta senza guardare al futuro.

E ora, quattro decenni più tardi, la donna ha un marito che le infonde sicurezza ed è anche madre. Oltre la cornetta invece c’è un uomo che è stato sposato in passato e forse oggi non lo è più. Le chiede malinconicamente di incontrarsi per un caffè in un ultimo rendez-vous tra due persone invecchiate ma ancora, disperatamente, innamorate.

Martha è una delle canzoni più celebri di Tom Waits, una struggente ballata piano e voce meravigliosa sul piano melodico e interpretativo. La tematica amorosa corre a pagamento sul filo del telefono e sta all’udito e non alla vista rievocare episodi e stati d’animo. In questo brano il grande cantore dei rain dogs (i vagabondi nel gergo californiano) e di tutto quel wrong side americano è un trovatore moderno, che innesca il ricordo attraverso il canto.

Chissà se quella sera quel lavapiatti, nell’impeto dell’alcol, non abbia suonato proprio Martha, in mezzo a tutto il jazz e il blues ereditato per via paterna.