Attort': a teatro si balla, si mangia e si cucina

 

Non c’è sipario, non c’è palco e non ci sono poltrone nel nuovo spettacolo di Project xx1. Anche l’ingresso è diverso dal solito: si passa per i camerini, poi si accede al retropalco arredato come fosse una camera da letto, e infine si arriva a una platea irriconoscibile. Sedie, poltrone, un forno, un frigorifero e una tavola apparecchiata. Tutta mobilia degli anni Novanta. Benvenuti sulla scena, benvenuti a casa di Marietta.

La padrona arriva poco dopo l’ingresso degli spettatori. Ma il loro ruolo stavolta è diverso: sono ospiti e non più platea. Gli offre da bere, da mangiare e li coinvolge nei suoi problemi familiari e sentimentali. Marietta è una giovane pugliese che si è trasferita da poco a Roma. Da una parte si sente ancorata alle tradizioni di famiglia e vuole assecondare i voleri della madre e della nonna (trovare un marito, mettere su famiglia), dall’altra si trova intrappolata in questa visione del mondo che non le appartiene.

Chiede allora aiuto al pubblico. Vuole cercare un nuovo compagno e sta chattando telefonicamente con una persona conosciuta di recente. Dialoga con gli spett-attori, si aspetta dei consigli: il pubblico non è più silenzioso osservatore, ma attore partecipe della rappresentazione. Così prosegue tutto lo spettacolo, in cui l’attrice Anna Maria Avella interpreta tre figure diverse – Marietta, la madre e la nonna – riuscendo costantemente a mantenere viva l’attenzione di 40 persone.

“Quello che mi terrorizza e affascina è la relazione con il pubblico”, commenta l’attrice. “È uno spettacolo che viene concepito come un party a casa”. Durante lo show, infatti, si avrà modo non solo di mangiare, ma anche di ballare e cucinare. “Certo”, prosegue Anna Maria Avella, “c’è anche chi ritiene non sia teatro questa forma di rappresentazione”.

Teatro o non teatro, le esperienze immersive realizzate da Project xx1 destano sempre la curiosità del pubblico per il loro modo di sperimentare. In questo caso si entra dentro la casa (e la vita) di Marietta, una donna che si sente stritolata (“attort’) dai giudizi altrui, da una vita che la opprime. Si ha modo di interagire con lei e sentirsi degli attori sul palco. Ma la forza trascinante dell’esperienza coinvolgente rischia di esaurire presto se, come in questo caso, manca una storia avvincente. Che rischia invece di rimanere aggrovigliata. Attort’, appunto.

Info spettacolo: qui.