"The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains" - Trionfo dell'audiovisivo

Luogo: MACRO

Durata della visita: 2h

Periodo: dal 19 Gennaio 2017 al 1 Luglio 2017

Costo biglietto: 18€ intero; 16€ ridotto (studenti 14€)

È incredibile ma è tutto vero! Dal 19 gennaio al 1 luglio 2018, al museo MACRO di Roma, in Via Nizza, sarà possibile compiere l’esperienza multisensoriale della mostra The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains.

Acclamata dalla critica e con oltre 400.000 visitatori al debutto, al Victoria and Albert Museum di Londra, l’esposizione trasloca dal suolo inglese per approdare direttamente nella capitale. Un viaggio immersivo e totalizzante lungo mezzo secolo, una retrospettiva di suoni, parole e colori, per una delle band più innovative ed influenti nella storia della musica.

L’Amletico era all’anteprima stampa del 16 gennaio, dove sono intervenuti per la gioia dei presenti il batterista Nick Mason e Roger Waters, bassista, paroliere nonché mente visionaria dei Pink Floyd.

I due, felici per la calorosa accoglienza, hanno risposto ad alcune domande, facendo capire come l’Italia e Roma nello specifico siano importanti per loro, e che la scelta di partire proprio dal nostro paese non sia stata dettata dal caso. Basti pensare alle vicende biografiche che legano inscindibilmente Waters allo stivale. O al Piper Club in via Tagliamento, distante appena un chilometro dal MACRO, che vide l’esordio live in Italia dei Pink Floyd con due date, il 18 e il 19 aprile del 1968. C’è ancora qualche minuto a disposizione e Roger tiene a precisare il fatto che The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains simboleggia ciò che è stato il fenomeno Pink Floyd, ma che i membri della band, anche se divisi, continuano ad avere idee e progetti in divenire (Is This The Life We Really Want?, ultimo lavoro di Waters recita 2 Giugno 2017).

Terminata la conferenza stampa, inizia la mostra. La grande porta si spalancherà in una sorta di varco spazio temporale e, superata la soglia, il regno psichedelico si dilaterà dinnanzi a voi, rapendovi. Un lungo percorso audiovisivo, progressivo e cronologico vi avvolgerà, senza mai abbandonarvi, dall’ingresso all’uscita. Per un paio d’ore sarete parte integrante della band che ha aggiornato e riscritto la storia del rock, dalla metà degli anni sessanta ai giorni nostri.

 
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Salirete con i Pink Floyd delle origini sul furgone Bedford per raggiungere il prossimo club londinese. Entrerete per un breve, ma intenso istante, nella mente geniale e sregolata di Syd Barret. Vi chiuderete in studio al fianco di Roger, Nick, David e Richard in interminabili sessioni strumentali, circondati da chitarre e sintetizzatori, dando alla luce lavori adamantini come The Dark Side Of The Moon o Wish You Were Here. Infine, vi ritroverete a calcare i più importanti palchi del mondo, immersi nelle mastodontiche scenografie dei Floyd, tra sadici insegnanti giganti e “martelli marcianti” (The Wall), o maiali volanti che fluttuano incontrastati nei cieli grigi di città industrializzate (Animals).

Il tutto scandito, passo dopo passo, anno dopo anno, dall’impareggiabile musica del gruppo britannico. Giù nel fondo della tana del coniglio (“Run Rabbit run / Dig that hole, forget the Sun"), sotto tetti di fluidi policromatici e luci stroboscopiche, felicemente persi nella visione di prismi triangolari che trasformano la luce in spettri di colore.

 
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Un allestimento colossale e magnifico, dagli inglesi definito “impressionante”, “festa per i sensi”, che vede esposti oltre 350 oggetti, alcuni dei quali mai visti prima. Dalle influenze che hanno ispirato le vulcaniche idee di Waters, all’invenzione sonora, figlia di una sperimentazione ossessiva, attraverso la tecnologia musicale. Dal contributo cinematografico, nel sodalizio con Michelangelo Antonioni, alla suggestiva esibizione nell’anfiteatro romano di Pompei del 1971.

La sorpresa più grande però è riservata alla fine, in prossimità dell’ultima stanza. Si tratta della Performance Zone, area che ricrea uno stralcio dell’ultimo concerto dei Pink Floyd, datato 2005 in occasione del Live 8. Attraverso la tecnologia audio AMBEO 3D (Sennheiser), il suono è mixato in maniera cristallina e sembrerà di essere catapultati tra il fortunato pubblico che riuscì a godere un’ultima volta della meravigliosa Comfortably Numb, eseguita dal quartetto al completo.

Una mostra imprescindibile per tutti gli svariati fan della band, ma anche per tutti coloro i quali desiderano conoscere cronologicamente le tappe che hanno segnato la storia del leggendario gruppo inglese, incastonandola nell’olimpo musicale.

I wish you were here. You are here.

 
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Gradimento Autore: 9/10