L'Amletico

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L'Accademia dell'Aracadia e il Bosco Parrasio: luoghi esoterici alle pendici del Gianicolo

L'Accademia dell'Arcadia, fondata a Roma nel 1690 da poeti appartenenti alla cerchia della regina Cristina di Svezia, si collegò a un movimento letterario che si andava diffondendo in tutta Italia in risposta alla poesia seicentesca giudicata di cattivo gusto.

I poeti dell'Accademia si richiamavano nella terminologia e nella simbologia alla tradizione dei pastori-poeti della mitica regione greca dell'Arcadia: pastori furono detti i membri, Gesù bambino (adorato per primo dai pastori) fu scelto come protettore e il flauto del dio Pan venne adottato come insegna.

Gli Arcadi cominciarono a riunirsi nei giardini del Duca di Paganica a S. Pietro in Vincoli dove seduti per terra o su dei sassi recitavano i loro versi; successivamente si trasferirono in diverse sedi all'aperto che comunque disponessero di una struttura teatrale o quantomeno in una similare.

Grazie a una donazione che Giovanni V del Portogallo, anche lui arcade fece nel 1724, l'Accademia poté finalmente avere una sede propria disponendo di una porzione di terreno alberato alle pendici del Gianicolo, quasi all'inizio della salita di via Garibaldi.

L'architetto e arcade Antonio Canevari in collaborazione con il suo allievo Nicola Salvi, colui che realizzò la fontana di Trevi, trasformò quella sede nel Bosco Parrasio, denominazione anch'essa che si richiamava a una regione dell'antica Grecia.

Canevari progettò un giardino immerso in una folta vegetazione e digradante su tre piani collegati da due rampe di scale: sul primo terrazzamento fu edificato un teatro di forma ellittica con tre ordini di sedili, strutture architettoniche di contorno e un leggio di marmo; al secondo livello fu realizzata una finta grotta arcadica all'ombra di un pino gigantesco e al terzo fu costruita un'edicola recante un'iscrizione marmorea che ricorda la donazione di Giovanni V.

Superiormente alla scalinata fu costruito un edificio che fungeva da archivio e segreteria, detto il Serbatoio, la cui facciata riprende l’emiciclo dell’anfiteatro ed è scandita da otto colonne egizie e due pilastri; su di essa furono inserite due lastre con le dieci leggi degli Arcadi scritte dal canonico Giovanni Mario Crescimbeni, uno dei fondatori dell’Accademia e Custode generale per trentotto anni.

Una stampa a opera dello stesso Canevari riporta in pianta la struttura progettuale del Bosco Parrasio.

Formalmente l'Accademia dell'Arcadia è tuttora in attività sebbene nel 1925 sia stata di fatto trasformata in un istituto di studi storici e letterari, assumendo anche il titolo di Accademia Letteraria Italiana con sede ufficiale presso la Biblioteca Angelica in piazza di Sant'Agostino.

Per ottenere l’autorizzazione a visitare il giardino del Bosco Parrasio è necessario inviare una richiesta al Custode generale dell’Accademia dell’Arcadia, all’indirizzo email info@accademiadellarcadia.it. Le visite, gratuite, si svolgono di venerdì dalle 11 alle 12. Nei mesi di luglio e agosto le visite sono sospese.