I Gerani da Peppe, da trent’anni la pizza più grande di Roma

 
Luogo: Via della Pisana, 192

Cucina: Romana

Prezzo Medio A Persona: 10-15€

I gerani sono fiori con una ricca gamma di varietà e in grado di raggiungere dimensioni da record (fino a cinque metri di altezza!). Anche le pizze di Peppe Gerani sono piatti che presentano numerosi gusti e che si spingono a grandezze da guinness dei primati. Tutto questo in un locale piccolo, casereccio e con mezzi comuni, ma con una grande organizzazione.

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“Abbiamo un forno a due bocche come tutti gli altri ristoranti. Di pizze normali ne entrano 8, di quelle che facciamo noi solo 4. A differenza di qualche anno fa, tante altre pizzerie ne propongono di grandi, ma solo noi riusciamo a sfornarle in tempi rapidi”. Simone Gerani porta avanti un’attività a gestione familiare che va avanti da quasi trent’anni, da quando il padre Peppe decise nel 1991 di cominciare. “A quei tempi nella capitale non c’erano pizze così grandi. Noi fummo tra i primi”. In principio, la pizzeria i Gerani offriva pizze con un solo gusto, poi arrivò l’idea dei clienti: “Alcune persone iniziarono a chiedere a mio padre ‘perché non la fai con più gusti?’, così nacque la specialità della casa”.

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La pizza “Peppe” è una trigusto con base rossa per 1/3 funghi e salsiccia, 1/3 funghi porcini e 1/3 bresaola, rucola e grana. Riuscire a finirla, di per sé, è già una piccola impresa. Riuscire a dividerla in spicchi, come per le altre pizze, è un’azione per cui sono necessarie le forbici. Tagliare la pizza qui sembra come potare una siepe, solo che al posto del pollice verde si finisce per avere il pollice rosso pomodoro.

Rimanda al mondo della potatura anche il logo scelto dalla pizzeria e inserito nei menù: una forchetta gigante dentro a un vaso da fiori. Tra i vari gusti proposti ci sono le classiche (come la margherita, la 4 stagioni, la capricciosa e così via) ma anche alcune più particolari: come la Strega (pomodoro, mozzarella, salsiccia, olive, peperoncino) e la Gerani (mozzarella, funghi, salsiccia).

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Tutte pizze romane, le cosiddette “scrocchiarelle”, preparate con farine italiane e con lievitazione a 120 ore. Un lavoro con una lunga preparazione alle spalle, che non si ferma mai. “Ora stiamo per lanciare un nuovo menù, con tanti altri gusti”. Allora potreste provare a proporre la vostra pizza, chissà che non entri nel menù com’era successo per la specialità della casa.