L'Amletico

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Diario di una trans, Enrica Scielzo: "Un libro per chi si sente sbagliato, diverso, solo"

Il 15 settembre è uscito per Aoidos Editore Diario di una trans, libro autobiografico di Enrica Scielzo, che ho avuto il piacere e l’onore di leggere in anteprima.

Enrica è una beauty e fashion blogger transessuale originaria di Salerno, fondatrice del blog The lookmaker by Enrica Scielzo, che ha deciso di affidare la storia della persona che è oggi alle pagine di questo libro, condividendo le tappe fondamentali del suo viaggio con parole franche ed eleganti.

Come racconteresti Enrica?

Enrica è una donna che si è fatta da sola. Ho perseguito i miei obiettivi e i miei sogni andando spesso contro tutto e tutti, per arrivare a una dimensione in cui, oggi, posso finalmente dire di essere serena.

Il libro è dedicato a Enrico, l'altra parte di te. In che rapporti sei con lui?

Enrico, come dico nel libro, è il fratello che non ho mai avuto. Non ho avuto modo di conoscerlo a fondo, sognava di diventare famoso ma se n’è andato troppo presto perché potesse riuscirci. Per questo, mi sembrava giusto dedicare il libro a lui: per realizzare il suo sogno e raccontare la sua storia al mondo.

Il primo capitolo del libro è proprio una lettera scritta da te per Enrico. Il fatto che il libro si apra con una lettera mi è sembrato significativo, volevi che fosse in qualche modo un messaggio per i lettori?

Il libro è scandito da lettere reali che ho scritto o che mi sono state scritte nella mia vita: si apre con quella a Enrico, al centro c’è quella per Rosario, e si conclude con quella da parte di mio padre a noi figlie. Mi sembra scandiscano un po’ il tempo della narrazione e quello della vita: uno sguardo su quella che ero, una fase di maturità e cambiamento, fino a quella che oggi è Enrica, vista dagli occhi di un’altra persona.

Con quali intenti hai deciso di mettere su carta la tua storia?

Credo che raccontare la mia storia sia stato un passo naturale, tanto per rimanere in tema di evoluzioni. Ho sempre sognato scrivere un libro, ma per quanto ci provassi e cominciassi diverse storie, nessuna mi convinceva o mi appassionava così tanto da tenermi incollata al mio PC a scrivere. Intanto, molte persone e molte case editrici mi chiedevano di scrivere un libro per aiutare chi si trovava nella mia stessa condizione. Così ho smesso di forzarmi a inventare una storia di sana pianta, e ho deciso di raccontare quella che conoscevo meglio: la mia.

Il tuo libro è attraversato dalla tensione di due diverse correnti: il desiderio di essere diversi e il desiderio di essere come tutti.

Il desiderio di essere accettati fa parte di tutti noi, soprattutto nella fase adolescenziale. Perciò mi piace dire che questo non è solo il diario di una trans, ma di chiunque si sia sentito sbagliato, diverso, solo. Gli outsider o underdogs, come li definisco io. Il desiderio di essere diversi, invece, è arrivato con la maturità, quando ho capito realmente chi ero e cosa potevo offrire agli altri. I miei studi e il mio lavoro di consulente di immagine mi hanno aiutata molto in questo senso, a capire che sono proprio le nostre peculiarità a renderci unici. Perché essere normali, quando possiamo essere straordinari?

Quante vite pensi di aver vissuto?

In questa, almeno due. Questa distinzione è ben chiara anche nel libro, che appunto è diviso in una “prima vita” e una “seconda vita”. Ho voluto raccontarle così, con un intervallo nel mezzo, come due parti dello stesso film.

Tutti noi viviamo momenti di evoluzione, di cambiamento, come le epifanie dei personaggi nei libri. Scrivendo la mia storia mi sono accorta che ero l’espediente letterario perfetto, come l’Orlando della Woolf o Il Fu Mattia Pascal. Solo che nel mio caso era tutto vero!

Nel tuo libro ti proponi anche un po' come guida, dando informazioni utili sul percorso di transizione vero e proprio, su cui sei anche molto franca. Senti che a te queste informazioni siano in qualche modo mancate o siano state difficili da reperire?

In realtà il mio blog, da cui il libro ha preso poi vita, è nato proprio per questo motivo e con questa intenzione. Quando ho deciso di diventare trans, la prima cosa che ho fatto è stata andare su internet a cercare “Come si diventa trans?”, “Come ti cambiano gli ormoni?” e via dicendo. Trovavo qualche stralcio di informazione qua e là, più che altro di tipo medico, ma niente che raccontasse sul serio l’esperienza di diventare trans. Io volevo la realtà dei fatti, la vita vissuta, pareri sinceri, nel bene e nel male. Non avendo trovato le informazioni che cercavo, ho pensato di scriverle io: così è nato il mio diario online, in cui raccontavo a cadenza regolare i cambiamenti che accadevano in me e fuori da me durante la mia transizione. Ho cercato di essere quanto più imparziale possibile nel mio modo di raccontare, proprio perché venissero fuori luci e ombre. Non volevo essere una guida – non me la sento di avere una responsabilità così grossa – ma più un’osservatrice, che racconta il proprio viaggio affinché gli altri, dall’esterno, possano capire un po’ di più di quello a cui andiamo incontro.

Ogni capitolo del libro si apre con una citazione di un personaggio conosciuto, il passaggio di un libro o di una canzone. Quali sono le tue ispirazioni?

Le mie ispirazioni sono le più disparate: possono arrivare da un quadro, da una canzone, da una persona, da un profumo, da un abito, da un cielo azzurro. Qualche giorno fa, per esempio, sono stata agli Uffizi, e davanti alle opere del Botticelli mi sono sentita pervadere di nuova linfa.

Il mio libro è pieno di citazioni, più o meno palesi. Non ci sono solo quelle esplicitate all’inizio di ogni capitolo, alcune sono nascoste nel testo o nella struttura del libro, e mi piace che ogni lettore possa scovarne una. Mi piaceva l’idea di aprire i capitoli con una frase che da una parte riassume un po’ il contenuto del testo e dall’altra rappresenta una parte della mia vita, qualcosa che mi ha segnato.

Penso che tutti noi siamo la somma dei libri che abbiamo letto, dei film che abbiamo visto, delle persone che abbiamo incontrato, delle cose che ci hanno detto, delle filosofie che abbiamo studiato, e che ci hanno formato. Inserire quelle citazioni mi sembrava un tributo a tutto quello che sono oggi, e a tutto ciò che mi ha resa tale.




Diario di una trans

Aoidos Editore

Pagine 200

Euro 15,80